Briefnr. 83

Malaspina an Gallio - Graz, 1581 April 10

Band 1

Regest

Bedauern des Papstes über Suspension des Religionsdekretes. Notwendigkeit der Unterstützung Erzherzog Karls durch Papst und andere Fürsten mit Geld oder Truppen. Zu diesem Zwecke Sendung des Bischofs von Gurk zum Papst und des Kanzlers Schranz zu anderen Fürsten. Taufe der Erzherzogin Gregoria. Ersuchen um Überweisung der päpstlichen Hilfsgelder für Erzherzog Karl von Venedig nach Wien. Absicht des Bischofs von Bamberg zur Durchführung der Gegenreformation zuerst in Villach und dann im übrigen bambergischen Gebiet Kärntens. Fast alle auf der Salzburger Synode für die Steiermark erschienenen Pfarrer sind Konkubinarier, die anderen Häretiker; Vorgehen gegen sie auf bevorstehende Visitation verschoben. Päpstliches Alumnat in Graz. Rückberufung Prinzessin Maximilianas aus Graz nach Bayern angeblich wegen Eheverhandlungen mit Erzherzog Ferdinand.


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Arch. Vat. Nunz. Germ. 100, f. 269r—271r, Orig.


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Havendo inteso per la lettera di V. S. Illma delli 11 del passato1che a N. S. era dispiacciuto la suspensione fatta da S. A. del decreto per ragioni molto sustantiali, ho giudicato esser necessario, per quello che possa succedere per l’avvenire, di riferirle a S. A. et lasciar che le rumini bene, poiché trattano al vivo del interesse di lei et consecratione de l’autorità sua. Mi ha ascoltato con molta attentione et ha approvato ogni cosa, ma ha opinione certissima che era pericolosissimo il tentare l’executione se prima egli non haveva in pronto aiuto, et per munirsi in questa città in modo che fosse superiore alli heretici et per guardare li confini et replicandole io che era pur facile rassicurarsi in Gratz et far a man salva l’executione et che del resto Dio benedetto l’havrebbe aiutata et Stà S. non li era per mancare mai. Mi rispose che non vede come se li possa attribuire a vitio ch’egli, che sempre ha governato li suoi popoli con tanta benignità et mai li ha dato occasione alcuna di dolersi di lui, non che di esserli disobedienti, habbia creduto di peterli con le buone indurre ne la sua opinione, et che io havevo da sapere che tutti li suoi parenti havevano havuto questo senso per il passato, et che hora, che con suo grandissimo dolore era restato defraudato da loro, cercava altri mezzi per contenerli ne la debita obedientia con l’aiuto di S. Bne et altri principi, 225li quali bisognando, se non l’havessero aiutato con danari, almeno li havrebbono dato genti, et che la suspensione serà longa et breve conforme a l’espeditione che havranno mons. di Gurgo et il cancelliere, 2et che egli, dal canto suo, vuol fare tutto quello che con lettere ha promesso a S. Bne 3et detto a me. Ma io non vedo insin’hora che qua si tratti di vendere o impegnare qualche loco, come mi hanno promesso et nela consulta è stato stabilito. 4

Li havevo presentato prima il breve circa il battesimo che li fu gratissimo et ha messo nome a la figliuola Gregoria con molta satisfattione et allegrezza delli catholici.5

Questi ministri mi fanno instantia ch’io voglia transferire li danari da Vinetia a Viena, per haverli ne le occasioni più a la mano. V. S. Illma mi farà gratia di avvisarmi quello che ho da fare.6

S. Mtà Ces. ha mandato il breve di N. S. a S. A., li altri principi per ancora non l’hanno fatto,7ma a tutti ha fatto scrivere S. A. che suspendano il dar risposta a S. Bne insin tanto che dal cancelliero siano informati ben del fatto. 8

Questi heretici hanno risposto a le lettere de l’arcivescovo di Salisburgo9molto duramente et vogliano hora ascrivere gran colpa a S. S. Rma se loro sono stati così ostinati, l’arcivescovo si consulta con li amici quello che deve rispondere. 10

L’eletto di Bamberga scrive a S. A. che, come prima potrà, vuol riformare Vilacco et il restante del stato suo in queste parti, cosa che a tutti noi è piacciuta grandemente; piaccia al Signor Dio che lo faccia.11

Si è fatto il sinodo et sono comparsi da sessanta parrochi, li 226quali sono quasi tutti uxorati o concubinarii, li altri sono heretici manifesti et di ducento et 20 parrochi, che ha la Stiria sotto la jurisditione de l’arcivescovo di Salisburgo, 12non si ritrovano dieci pastori che non habbiano o moglie o concubine. Li uxorati non solo stanno ostinati in non volere lasciare le loro putative moglie, ma apertamente mantengono che è vero et legitimo il matrimonio loro, et a me hanno risposto che vogliono seguitare il stato del clero di Germania, il quale tengono così bono come quello del’ altre provincie, et che li loro ordinarii non li hanno insin’hora molestati. 13Io ero di parere di ritenere alcuni in prigione, ma è stato giudicato più espediente di aspettare la visita, la quale si dovrà pur una volta cominciare in questo, mentre se li è imposto che sotto pena de la privatione de li loro benefitii lascino le concubine; ma questo commandamento non sarà da loro stimato niente. 14

Io non potrei esprimere a V. S. Illma di quanta consolatione et edificatione sia stato a S. A. et a tutti li buoni l’augumento con il stabilimento deli alunni che N. S. ha concesso a questo collegio, come si è inteso per lettere del p. Maggio.15Io sono di presente in opera acciò tutti li prelati et li parrochi ricchi di queste provincie mantenghino ancora essi alumni, ognuno d’essi secondo la loro possibilità, et in questo ho havuto ogni aiuto da S. A. et come habbia perfettionato il negotio, ne darò poi parte più minutamente a V. S. Illma. 16

È stata richiamata la principessa Massimiliana, sorella del duca di Baviera, che è di presente qua, et, per quanto intendo, si tratta di maritarla con l’arciduca Ferdinando17. . .


Fußnoten

  • 1 Nr. 75. 
  • 2 Vgl. Nr. 76, S. 207, und Nr. 77, S. 213. 
  • 3 Siehe Nr. 79, Anm. 5. 
  • 4 Vgl. Nr. 42, S. 130, und Nr. 74, S. 200. 
  • 5 Siehe Nr. 75, Anm. 7, und Nr. 80, S. 221. 
  • 6 Vgl. Nr. 90, S. 248. 
  • 7 Gemeint sind die in Nr. 67, Anm. 9 genannten Breven. 
  • 8 Erzherzog Karl hat Erzherzog Ferdinand am 16. März, mit der Beantwortung des Breves zu warten, bis er sich mit einem demnächst abgehenden Gesandten besprechen könne. Am 31. März wurde das Kredential für den Kanzler Schranz ausgestellt (Loserth, FRA II/50, S. 227 und 701; Innsbruck LRA, Ferdinandea Nr. 248, Fasz. 224, f. 230r, Orig.). 
  • 9 Vgl. Nr. 61, S. 176. 
  • 10 Am 14. April 1581 sandte Erzbischof Johann Jakob von Salzburg Herzog Wilhelm von Bayern eine Abschrift dieses Schreibens (Loserth, FRA II/50, S. 701). 
  • 11 Vgl. Nr. 81 und Nr. 85, S. 221 f. 
  • 12 Vgl. Nr. 55, Anm. 4. 
  • 13 Das Trienter Konzil schärfte die jährliche Abhaltung von Diözesansynoden ein (Sess. 24, Cap. 2 Ref.). Die Bischöfe von Seckau befolgten zwar diesen Auftrag ziemlich genau, aber, wie ein Gutachten der Geheimen Räte Karls vom Jahre 1583 klagt, geschah nicht viel dabei (Schuster, Martin Brenner, S. 200 f. und 255 f.). 
  • 14 Vgl. Nr. 114, S. 316, Nr. 115, S. 318 f., Nr. 122, S. 335. 
  • 15 Briefe P. Maggios aus Rom an Erzherzog Karl ddo 23. Februar und 11. März 1581 (Rom Generalarchiv der Jesuiten, Germania 121 II, f. 240r und 250r). 
  • 16 Siehe Nr. 94, S. 260. Vgl. Rainer, Zur Ausbildung der Kärntner Priester, S. 865. 
  • 17 Maria Maximiliana blieb unvermählt und hielt sich oft in Graz auf, ab 1595 mehrere Jahre lang (Hurter, Geschichte Kaiser Ferdinands I, S. 227—229). Über Erzherzog Ferdinand berichtete am 29. November 1580 der venezianische Gesandte am Kaiserhof, daß er in diesem Jahr bereits dreimal in München gewesen sei und die marchesina di Bada, die sehr schön sein solle, gerne sehe (Venedig AS,