Regest

Hauptaufgabe der Nuntiatur: Verhinderung jedes Schadens für die Religion bei der Huldigung. Häresie macht die Menschen zu Feinden Gottes und der Obrigkeit. Empfiehlt als Helfer Herzog Wilhelm V. Tiroler Erbschaft. Synode von Aquileia. Jesuiten nützlicher als Kartäuser.


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ASV, Fondo Borghese, serie III, 48, 48 Bis, 49, 51 E, 52 A (int. 48 c), f. 27v–29r, Reg.


Rispondendo alle due lettere di V. S. de 28 del passato1con l’ordine solito le dico prima che niuna attione potrà occorrere in tutta cotesta sua nuntiatura più grave et più ardua di quelle che ella dice prepararsi co’l giuramento c’haveranno da prestare gli stati della Stiria al nuovo principe, 2il quale se scriverà qua nel modo c’ha detto a V. S., haverà da noi quelli consigli che pareranno più necessari alla gloria di Dio, alla conservatione della vera fede et alla sua propria salute, per la quale conviene provedere che in questi principii non si lasci ulcerare la conscienza per non rendersi indegno delle altre gratie che può aspettare dal cielo, et V. S. che si trova presso a S. A. doverà mostrarle insieme co’l pericolo dell’anima anco l’avilimento in che si pone se subito avvezza li sudditi suoi a perniciose indulgenze, et s’ella si lascia legare la mano di non poter fare osservare nelle città sue proprie la religione ch’ella tiene, vien a confessarsi di minore autorità che qualunque 22picciolo prencipe o stato dell’imperio le cui publiche costitutioni danno a tutti privilegio d’astringere i popoli a vivere secondo la fede de padroni, di che si san molto ben valere gli heretici, né se ne vagliono indarno li cattolici quando vogliono.

Bisogna anco andare istillando nell’animo di S. A. la differenza ch’è dall’havere li sudditi cattolici all’haverli heretici; faccendole per una parte toccare con mano l’essempio di fresca infamia del conte d’Ardech,3et quello de villani sollevati in Austria, 4dall’altra quello di Baviera, nella quale ella è vissuta tanti anni, 5ove li vassalli non solo non si mostrano insolenti contra li padroni et loro prencipi, ma li obediscono et sentono fidelmente et contribuiscono delle loro sostanze in copia sin al pagare grossissime somme de debiti; massime quando entra nuovo successore nello stato, come S. A. potrà havere osservato, et doveria aspettare il medesimo da suoi popoli per disimpegnare tutto quello che sta obligato ad altri, né forse ricuseriano di farlo se non fossero heretici perché l’heresia fa l’huomo inimico a Dio, et nemico al suo superiore di che deve S. A. essere pervasa per sapere che tanto regnarà più felicemente, et tanto più sarà prosperità dalla divina misericordia quanto meno si risolverà di tollerare gli heretici.

Intorno all’assistenza ch’ella desidera havere nel tempo della dieta, a N. S. piace il giuditio, del quale se n’è già dato cenno al vescovo di Cremona et V. S. lo potia andare promovendo come le parerà, ma consideri un poco se fosse meglio condurvi il duca Guillielmo di Baviera medesimo, il quale lasciando la cura dello stato al figlio,6non ricuserà forse per servitio di Dio, per bene della religione et per utile del nipote raccomandato alla tutela sua di pigliare quella fatica sopra di sé, ove l’età, la esperienza et la pietà gli daria forse credito et riverenza maggiore per rintuzzare l’orgoglio di quelli che proporrando le stravaganze. Se continuassero come preghiamo Dio li prosperi successi in Ungaria non saria gran cosa che si effettuasse la divisione della Stiria et del Tirolo nel modo che V. S. ode divisare costì, 7altrimente intendemo che in corte cesarea s’haveva consiglio et risolutione diversa, ma sia come si voglia, è necessario aprire ben gli occhi perché non ablignino 23l’heresie nel Tirolo, ne scriveremo qualche cosa a sig. cardinale Madrucci 8ch’è vicino; né V. S. resterà di darci aviso di quanto verrà intendendo in simile proposito.

Intorno alla sinodo d’Aquileia ha scritto abastanza con altre9et confido che intendendo S. A. la mente di N. S. et la essorbitanza del fatto non vorrà ella haver colpa di una novità che non fu mai accettata nel tempo della felice memoria di suo padre, et che direttamente impugna la giurisditione ecclesiastica et il servitio di Dio et la necessaria riforma de dissoluti clerici. Nel particolare de cartusiani et de giesuiti 10N. S. ha sempre desiderato che si facerà quel che pareva più giovevole in questi tempi massime vedendo che li cartusiani non potevano in alcuna maniera mantenere forma de monasteri et disciplina buona in cotesti luochi et che quando anco vi la tenessero, non potevano dare secondo la loro propria confessione quel sollevamento et quel rimedio alla caduta della vera fede cattolica c’havevano fatto li giesuiti con le prediche, con l’educatione della gioventù et con altre opere proprio dell’offi cio loro; però desideraressimo che V. S. le disponesse con la destrezza sua a consentire spontaneamente a quello, ove dopo non molto tempo li ridurria la necessità; in che speriamo non sia per havere ostinato il p. Quintana 11che s’è mostrato sempre di molta discretione et di buono zelo …


Fußnoten

  • 1 Nicht vorhanden. 
  • 2 Siehe Nr. 17. 
  • 3 Graf Ferdinand von Hardegg war Protestant, er übergab am 27. September 1594 Raab/Győr an Mehmed Pascha, Sohn des Sinan, und wurde dafür am 16. Juni 1595 in Wien enthauptet: Hausmann, Hardegg, S. 184–209. 
  • 4 Über die Bauernkriege in Nieder- und Oberösterreich: H. Feigl, Der niederösterreichische Bauernaufstand 1596/97, S. 16 ff.; siehe Nr. 266. 
  • 5 Ferdinand war 1590–1595 in Ingolstadt: Hurter III, S. 201–252; Schuster, S. 326 f. 
  • 6 Maximilian von Bayern wurde Anfang 1595 Mitregent seines Vaters Wilhelm V. und nach dessen Verzicht im Februar 1598 Alleinregent Bayerns. 
  • 7 Sowohl Rudolf II. und seine Brüder als auch die Grazer Linie hatten Erbrechte auf Tirol. 
  • 8 Kardinal Ludovico Madruzzo, 1573–1600 Fürstbischof von Trient, lebte fast immer in Rom: Rainer, Madruzzo, S. 552–556. 
  • 9 Siehe Nr. 22. 
  • 10 Siehe Nr. 7, 40. 
  • 11 Das Generalkapitel der Kartäuser beauftragte den spanischen Kartäuser Francesco Quintana, die Schwierigkeiten der Kartäuser in Steiermark und Krain auszuräumen: Duhr I, S 392 f.; Dolinar, Pleterje, S. 30 f.