Briefnr. 145

Portia an C. Aldobrandini - Graz, 1596 Juli 29

Band 4

Regest

Auszug des Sultans mit großem Heer aus Konstantinopel. Angebliches Ziel: Wien. Verbesserung der Verteidigungsanlagen. Vertrauliches Gespräch mit Ferdinand und Maria über Verteidigungsmaßnahmen. Ausbesserungen an Grazer Befestigungen von häretischen Ständen behindert. Trotz Gebete und wöchentlicher Prozessionen Schwierigkeiten bei der Landesverteidigung. Marias Einsatz für gute Beziehungen zu Polen.


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ASV, Fondo Borghese, serie III, 92 A, f. 104r–105v, Orig.


Gl’avvisi che si son havuti ultimamente di Venetia in conformità di quelli che vengono scritte di Polonia et da questi confini, hanno di già impresso in tutte queste provincie la certezza dell’uscita del Gran Turco1et 171dell’essercito suo numerosissimo, 2con opinione che sia anco, come dicono, per venir a drittura a Vienna, 3o molto vicino; di che seguendo l’effetto può V. S. Ill.ma considerare da quello che ha inteso altre volte dello stato di tutti questi prencipi, come sia per esser lor possibile a riparare il danno et il pericolo che se gli avvicina; et con tutto che si dica che si sia per proveder adesso a molte cose, et in particolare ai mancamenti della sudetta città di Vienna alla quale si tratta hora di spianare anche i borghi, io dubito che o non basterà o non bisognerà per resistere a tanta forza et impeto de nemici, et il medesimo si può dir anco di questa città et distretto, per esser a quella molto vicino; con tutto ciò non si deve restare, come ne anch’io manco di accrescerle l’animo et sollecitudine in quelle rissolutioni che si possano fare per riparo di questi luoghi, i quali finalmente si può dir hora che sian rimaste per antemurali della christianità da questa parte; sopra di che ho havuto occasione di ragionare assai a lungo et con molta confidenza due giorni sono con questo Ser.mo arciduca et con la Ser.ma sua madre, et richieduto et pregato da loro con molta instanza ancora, mi è convenuto poi porre in scrittura et in somma quasi tutto il ragionamento, volendosene, come dicono, valere come da loro con il conseglio della guerra et con gli provinciali stessi, a quali pare che questi pericoli non appartengano, così se ne ritirano, et fanno lontani et per non replicare nella lettera l’istesso, invio a V. S. Ill.ma con questi copia de memoriali che me è convenuto darle. 4

Si doveva, come scrissi già per avviso havuto da mons. de Lubiana, dar principio a riassettar qui certi baloardi di questa città, ma questi provinciali et heretici hanno impedito et trattenuto l’opera per gli lor ordinarii rispetti et sospetti, con tutto ciò si farà alcuna cosa, ma con manco diligenza di quella con la quale si era principiata.5

Se mi verrà occasione di far quell’officio che V. S. Ill.ma mi commanda con la sua de 13 del corrente6circa i pensieri et le dimande che possan esser fatte di qua, non lascierò di proporlo con ogni desterità, et non venendomi resterò conforme all’ordine che ritengo; credo però che non si tratterà più questa materia, essendo che io ho hormai assai ben dichiarate le difficoltà et la impossibiltà di supplire in tanti luoghi; et perché io dubito che quest’anno siamo per haver et veder qualche gran pericolo in queste provincie et stati, penso anche che difficilmente il mediocre aiuto potrebbe sollevare et qui et altrove non cessando i disordini più principali in Hungheria et in Austria, 172et accrescendosi le forze dell’inimico quando le nostre son in declinatione et per cader anco sempre maggiormente, forsi per la impossibiltà de prencipi et de popoli, et fors’anco per castigo di Dio et per punir i peccati tanto invecchiati et antiquati in loro; onde piaccia a S. D. M.tà di farci gratia di quei rimedii miracolosi con i quali può quasi solamente salvarci da qualche gran ruina, et di essaudire le orationi et processioni che si fanno ogni settimana publicamente da questi buoni prencipi, et di placarsi finalmente con le lachrime et sospiri di questa Ser.ma et di molt’altri buoni christiani, poiché negl’aiuti et consegli di queste genti, credami V. S. Ill.ma per gratia et mi perdoni insieme, s’io le dico che ci sia pochissima speranza di bene; né lo interpreti a pusilanimità perché quando io havesse anco occasione di desiderar maggior quiete et altra provincia per qualche ragione, con tutto ciò non mi spaventerà mai travaglio, né pericolo alcuno mentre io sarò in servitio di S. B.ne et di S. Sede, massime in maniera che io creda o dica più di quello che un certo ragionevol discorso, conforme anco al giudicio di altri, mi fa creder et giudicare; anzi che mi reputerei a gran ventura et a probabil sicurezza di mia salute il poter adempire bene et in ogni parte l’obligo ch’io tengo di servir all’honore di Dio, di sua s. fede, et insieme di S. chiesa, et questo anche nell’occasione di pericolo, dal quale siamo però per divina gratia ancor lontani, et questo prencipe si trova con buon’animo et speranza nel Signore, come lo preghiamo tutti che protegghi et diffenda la sua christianità. 7

Ritornò tre giorni sono il corriere che fu mandato da questa Ser.ma a Praga con quegl’avvisi ch’io mandai a V. S. Ill.ma con le lettere degl’otto stante,8et anco per sollecitar appresso S. M.tà la espeditione de negotii et la partita de commissione per Polonia, et ha riportato la partita de sudetti commissari 9et anco risposta che alla M.tà dell’imperatore sian stati molto cari que particolari, se ben alcuni gl’hanno reputati per composti da qualche appasionato negl’interessi de signori poloni. Sopra di che, persuadendomi che mons. rev.mo di Cremona havrà anche scritto alcuna cosa a V. S. Ill.ma né a me occorrendo altro che aggiungere …


Fußnoten

  • 1 Mehmed III. verließ Konstantinopel am 20. Juni: Jorga III, S. 320. 
  • 2 Geschätzt auf ca. 100.000 bis 150.000 Mann: Jačov, S. 150. 
  • 3 Angeblich von Mehmed III. ausgesprochene Absicht: Jorga III, S. 320. 
  • 4 Nicht vorhanden. 
  • 5 Siehe Nr. 153. 
  • 6 Nr. 132, 133. 
  • 7 Siehe Nr. 174. 
  • 8 Nicht vorhanden. 
  • 9 Die kaiserlichen Kommissare trafen Anfang August in Krakau ein: Niederkorn, S. 488.